LUGLIO 2024
Ciao a tutti e ben tornati in questo nuovo articolo di FORMAZIONE GRATUITA.
Come tutti avrete visto, da qualche giorno, sta girando ovunque sul web, un’ immagine di Donald Trump che viene scortato dopo l’ attentato del 13 Luglio.
E’ un argomento che già ho trattato assieme a Damiano Durante in un video in RIFLESSIONI FOTOGRAFICHE.
Se volete vedere il video vi invito a farlo che è una altra forma di comunicazione rispetto ad un blog e può arricchire il contenuto di ciò che leggerete.
RIFLESSIONI FOTOGRAFICHE https://www.youtube.com/watch?v=jGrIfdcLBPw
Foto di Evan Vucci
Premetto subito che qualsiasi cosa che abbia che fare con la politica, ideologie, o aspetti tecnici sulla dinamica dell’ accaduto non verrà assolutamente argomentata ma ho solo l’ intenzione di porre l’ attenzione e riflettere assieme, su alcuni elementi che hanno a che fare esclusivamente con la fotografia.
Chiarito questo la domanda è : Come si può realizzare, ancora oggi, un’ immagine di questo livello? Un’ immagine con tanta forza emotiva, perfetto ritmo, descrizione dell’ attimo e un contenuto evocativo che allo stesso tempo possiede: estetica, valore di attualità e contemporaneamente essere già designata ad appartenere all’ archivio storico?.
“E’ si Andrea Come si fa 😫? ”
E’ Cari Amici…la risposta è lunga e complessa e detta alla toscana, “lè un gran bel casino” ; la cosa più difficile in fotografia 😊
In realtà, ogni volta che vediamo ottime fotografie, nello specifico foto ICONICHE, non è un caso ma ci sono sempre elementi ricorrenti indipendentemente dal fotografo che le ha scattate…
Ho scelto il pretesto di questa immagine contemporanea e parlarne assieme per diversi motivi.
1)Perché spesso si associa il concetto di “iconicità” sempre al passato e questo atteggiamento, dal punto culturale, è assolutamente demolitivo per la propria autostima in quanto induce a credere che nel “nostro tempo”, non si possa continuare a creare immagini grandiose che diventeranno iconiche e di archivio in un futuro prossimo.
2)Grazie ai supporti video in rete che riprendono il fotografo in azione che l’ ha realizzata ( documentazione molto rara nel passato), possiamo approfittarne ed utilizzarli come materiale educativo didattico e parlare assieme di diversi aspetti interessanti..
Intanto diamo un nome al Fotografo, Evan Vucci. https://en.wikipedia.org/wiki/Evan_Vucci
Al di la dell’ autore ( naturalmente chi è curioso può prendere informazioni generali da wikipedia al link sopra o approfondire in rete ) che ha scattato questa immagine, parliamo del “cosa” c è dietro una fotografia iconica in generale.
Prima di tutto : esserci.
Sembra una banalità ma nel concetto di “esserci” , è racchiuso una quantità di conoscenza e maestria infinita. Si il famoso “colpo di c%&o” nella maggior parte dei casi, è per il 99% ,solo tanta preparazione e organizzazione poi esiste anche la “fortuna” che come si suol dire aiuta gli audaci… è comunque rara 😅
Con questo che voglio dire?
“E’ cosa vuoi dire 😊 ? ”
Voglio “smitizzare” un luogo comune e far comprendere che le foto vanno cercate; e cercarsi una buona foto, prima di tutto parte da capire : Dove andrò, cosa probabilmente troverò, cosa devo fare per trovarmi in una condizione in cui qualcosa di “buono” succederà…
Pensare di andare ” a giro” alla “kazzum” e credere di scattare una grande foto o addirittura la foto del secolo, fidatevi che sarà molto improbabile che succeda.
Esserci, in termini pratici, significa tante cose. Essere accreditati per essere li, avere alle spalle un’ esperienza importante per permettersi di essere, li, percepire che sta succedendo “qualcosa” e posizionarsi nel punto più adatto e favorevole nell’ attimo in cui il “momento si rivela” . Molto del resto è legato alla cultura : sapere che territorio/ambiente incontreremo, non avere barriere linguistiche, essere accettati etc…etc…etc…per chi fosse interessato all’ argomento, può contattarmi, sono tutte cose che spiego nei miei corsi ON LINE ed IN PRESENZA https://andreabernesco.com/contact/
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“E ti pare poco” 😅 ?
No Amici per niente ma è proprio questo che fa la differenza… quindi poche illusioni e tanto lavoro 👍
Cercare di prepararsi a tutto tondo, naturalmente preclude delle competenze che fanno parte del professionismo / dell’ essere professionali. Sorvolo la descrizione sulla preparazione tecnica fotografica perché diamo per scontato che un professionista sappia fotografare ( anche se ad’ oggi, non è sempre una certezza…), mentre condividerò con voi aspetti legati all’ intelligenza, il modo e l’ approccio che probabilmente, potranno essere uno stimolo importante per riflettere.
Partiamo da leggere la scena.
1)Leggere la scena ed impostare il proprio strumento.
Capire dove siamo, da dove viene la fonte di luce, che angolo di campo utilizzare, ci allerta subito di come impostarsi e di come impostare la propria fotocamera. Come si evince dall’ immagine, si vede subito che Evan ha deciso di mettersi con la luce “giusta”, e poi incomincia a muoversi per posizionarsi in un punto favorevole seguendo in tempo reale il movimento della scena “danzandoci” assieme.
La fotocamera come potete immaginare è precedentemente impostata per evitare di dover fare variazioni.
Dimmi la verità.
“Si ?🙄 ”
Mentre scatti, sei uno che è sempre a spippolare e smanettare ghiere in su e in giù e modificare le impostazioni quando succede qualcosa?…
“Si Andrea sinceramente si 😢 ”
Leggete la luce, impostate i valori per l’ esposizione, usate un tempo di sicurezza consono alla scena, fissate un’ angolo di campo e poi concentratevi su ciò che accade senza farvi seghe mentali e pensate a fotografare. 😅.
La vostra fotocamera deve essere come “un ‘ arma col colpo in canna” fisso, sempre pronta all’ uso. Per capire come essere sempre pronti ed impostare la vostra fotocamera contattatemi per info https://andreabernesco.com/contact/
2)Scelta del momento.
E’ chiaro che la realizzazione dell’ immagine in questione, non è stata il risultato di un singolo “click” ma di diverse sequenze dalle quali poi è stata scelta la migliore e la più funzionale.
Non siate “timidi”, quando si parla di reportage e documentazione in assetto dinamico, scattare con frequenza è normalissimo. Vi lascio un link in cui potete vedere alcune sequenze https://www.youtube.com/watch?v=FYJ3F4r9Qyo
Attraverso la composizione e il posizionamento dei soggetti/forme all’ interno del fotogramma, sfruttare elementi culturali /evocativi e di comunicazione che amplifichino il momento e lo rendano appunto iconico, è una forma di intelligenza che fa la differenza
Analizziamo assieme.
Dal punto di vista comunicativo la sensazione è chiara ed universale. Si percepisce il senso di combattimento, lotta, scontro, nascita/rinascita da dopo una battaglia.
- Posizione dal basso, ( di fatto era una posizione obbligatoria in quanto spesso, soprattutto oggi… i fotogiornalisti hanno posizioni predefinite senza molta libertà e tutti i fotografi, Vucci compreso, erano ubicati più in basso rispetto al soggetto) che proietta il senso di vittoria e slancio verso l’ alto.
- Il momento esatto in cui il volto grida a bocca aperta. ( dall’ audio dei video si evince che grida ” Fight “
- Il sangue sul volto che insieme allo sguardo fiero e glorioso rende più intenso il momento.
- Il braccio teso col pugno chiuso e la posizione delle spalle aperte con il torace dilatato, rendono possente la figura del soggetto principale che, attorniato dagli uomini della sicurezza in’ azione protettiva, lo rendono “esplosivo” e statuario.
- La bandiera americana, descrittiva e rappresentativa, rafforza l’ appartenenza, il contesto e la “celebrazione”. Ricordiamoci quando sia importante mettere in relazione il soggetto con lo sofondo…
- Le cromie che si ripetono (blu, bianco rosso),con attenzione al rosso del sangue che comunicando con il rosso presente nella bandiera Americana, rafforza i concetti di Amore, Potere, Passione, Ira, Pericolo.
- Dal punti di vista ginnico/dinamico, guardate nel video di RIFLESSIONI FOTOGRAFICHE https://www.youtube.com/watch?v=jGrIfdcLBPw o anche in altri video sul web, come nel momento appena dopo lo sparo, corra e cercarsi la posizione ideale e con che velocità e fermezza lo fa.
Questa è solo una piccola riflessione che volevo condividere con voi🙏 per ricordarci che le grandi immagini, nascono dal duro lavoro, tanta professionalità e da alcuni comportamenti ed attitudini che in qualche modo sono storicamente universali e ricorrenti. Questo significa che sia facile? No per niente e mi complimento con grande lode a Evan Vucci che “in mezzo tanti colleghi” ha dimostrato come in altre circostanze, di spiccare e confermare di essere un grande fotografo.
Che dire, potremmo andare avanti per ore ma di fatto, tutti gli elementi presenti in questa immagine, fanno della stessa, un foto unica ed iconica; prenderà uno spazio importante nell’ albo delle migliori foto di reportage e documentazione del secolo.
Ci vediamo nel prossimo articolo
Andrea
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