GENERE E STILE FACCIAMO CHIAREZZA

MAGGIO 2024

Ciao a tutti. Oggi parliamo di due aspetti molto importanti che accompagnano il cammino di ogni amante della fotografia.

Erroneamente, si crede che un’ appassionato di fotografia debba saper fotografare solo determinati soggetti.
Nella frase sopra, in realtà c è già in maniera subliminale la risposta…ma parliamone assieme per fare chiarezza.

Se ti sei avvicinato al mondo della fotografia da pochissimo, ti sarai accorto che compulsivamente vuoi fotografare tutto: i fiori, gli animali, fare ritratti, il bel paesaggio, gli amici in posa e la luna.

Dobbiamo ammettere che è un periodo emozionalmente molto bello, dal quale siamo passati in molti, e sinceramente, il bombardamento di stimoli che uno riceve in quella fase, riempie l’ animo di gioia e aspettative.

Quando ci definiamo appassionati di fotografia ci auto dichiariamo amanti di forme e luce siamo d’ accordo 😊? e teoricamente, col tempo dovremmo diventare dei buoni “disegnatori” 😅, includendo, grazie all’ esperienza e allo studio, aspetti anche sociologici, antropologici, documentativi, poetici e tanto altro.

A prescindere che si fotografi un albero, un evento, una persona, o qualsiasi cosa, l’ assenza di una buona luce, buona composizione, buon momento, buon contenuto, renderà le nostre immagini senza valore.

Diversamente, quando osservate in un’ immagine/fotografia, la presenza degli elementi sopracitati che si combinano in una buona alchimia suscitando un emozione, significa che vi trovate di fronte ad una buona fotografia e magari anche bella.. ( “sul bella e buona fotografia” ci farò un articolo dedicato continuate a seguire FORMAZIONE GRATUITA)

Dopo la prima fase “super compulsiva”, normalmente si incomincia a capire cosa preferiamo fotografare. C’ è chi inizia a prediligere, facendo solo alcuni esempi:  le foto in mezzo alla natura, chi negli spazi urbani, chi i volti delle persone, gli insetti, i volatili o le moto da corsa.
Questo accade spesso, in base ai nostri interessi sociali, e dopo un minimo di apprendimento dei rudimenti, uno si catapulta e si concentra esclusivamente su di un GENERE fotografico.

“Si  Andrea, è vero per me è stato proprio così 😊” .

Voi amate andare al ristorante?

“Si ma che centra 🤔? ”

Secondo te il cuoco sa preparare solo l’ antipasto o solo il primo o solo il dolce?

“No direi di no, lo spero almeno 😅”

Parliamo di GENERE.

Esistono pasticceri specializzati? Si .
Cioccolatieri specializzati ? Si
Cuochi specializzati nella cottura alla brace o di pesce ? Si

“E quindi dove vuoi arrivare ?”

Secondo te, un buon cuoco dovrà passare necessariamente dal saper gestire tutti i tipi di materia prima, prodotti ed elaborazioni per arricchire il più possibile il suo livello di consapevolezza del mondo della cucina? e poi magari, dopo anni, se lo desidera, si “specializza” in alcuni piatti arrivando ad un eccellenza qualitativa e stilistica di altissimo livello?

“Si, pensandoci bene e riflettendo sulla domanda direi di Si😅 ”

Tornando nel “nostro mondo”, la fotografia; capire e approfondire bene vari generi fotografici, potrebbe essere utile per padroneggiare il più possibile la materia e sfruttare tutti gli elementi acquisti ed elevare poi col tempo, il genere prediletto?

“Si”

Ecco perché prima di decidere di “abbandonare” un argomento e passare ad altro, è preferibile continuare ad esplorare vari generi e capire il più possibile, i molteplici processi di lavoro:  tecnica, aspetti culturali, comportamentali, strumentali etc…

“Quindi tutta la vita dovremmo fotografare di tutto ?”

Non necessariamente ma eventualmente  perché no?. Ripensa all’ esempio cuoco e pasticcere😉

Distinguere però la propria consapevolezza e capire il nostro livello di conoscenza delle cose si.

Svolgendo corsi a persone di tutte le età, vi sposso assicurare che ci sono studenti  e partecipanti con partita iva che esercitano la professione…che dopo 10 anni e più che usano una fotocamera, non sanno leggere la luce o governare la profondità di campo.

La multidisciplinarietà è sempre un atteggiamento costruttivo per arricchirsi e osservare un argomento da più punti di vista.

Soprattutto nei primi anni di studio, dove tanti strumenti di analisi ed autocorrezione non sono consolidati, vi suggerisco di non fossilizzarsi su micro mondi e generi restrittivi ma esplorare con umiltà, tanti aspetti della fotografia e le sue forme di applicazione.

La conseguenza è un “ritorno” a livello di consapevolezza e strumenti di comprensione della materia.

In più gioverete di un vantaggio enorme rispetto a coloro che non si approcciano così. Riuscirete, col tempo, a leggere e decodificare qualsiasi tipo d’ immagine e di conseguenza, il vostro livello di sensibilità e senso critico si alzerà, permettendovi di fare tante buone fotografie indipendentemente dal genere, godendo nel realizzarle e apprezzando consapevolmente in toto la “bellezza” che ci circonda.
Imparerete ad abbandonare il “comune istinto del giudizio su ciò che non conoscete e diversamente, sarete curiosi di comprendere quello che non vi appartiene”.

Vi accorgerete che paradossalmente, aver approfondito la tecnica nello still life, potrà tornarvi utile a fotografare una salamandra col flash nel bosco…

“Credo di capire il concetto 🙏”

“Tutto chiaro e quindi lo stile? ”

LO STILE.

E’ l’ ultima cosa che si apprende e non è detto che non subisca cambiamenti nel tempo finche viviamo.

“Lo sapevo 😫”

Lo stile è quella cosa che ci permette di essere riconosciuti.

Lo si acquisisce quando ormai, arrivati ad un livello di consapevolezza della materia molto alto, la nostra personalità, la nostra visione, rende l’ opera finita, ossia la nostra fotografia/progetto/lavoro qualcosa di unico.

In gergo musicale il “tocco” , il “modo”

In alcuni casi rari, in realtà ci sono persone con un talento sanguigno nativo.. ma ricordiamoci che la potenza senza il controllo non serve a molto…

 

Nella “normalità”, una volta che lo strumento e la materia sono consolidati dentro di noi, ci “dimentichiamo” di tutto e in maniera istintiva e inconscia, facciamo qualcosa di espressivamente speciale.

“Quindi vuol dire che no lo sappiamo ma ci viene cosi senza saperlo?”

In realtà lo fai in maniera naturale senza accorgertene ma di fatto sai tutto quello fai, solo che il corpo e la mente vanno con una specie di “autopilota” e visto dall’ esterno risulta qualcosa di facile e non pensato.

TORNANDO ALLA MUSICA QUESTO E’ JIMI HENDRIX DA GIOVANE MEMBRO DEI ISLEY BROTHERS

Per chi avesse voglia, al link sotto, può ascoltare il giovane Jimi con gli Isley Brothers prima che il suo stile riconoscibile lo identificasse.
Era già un ottimo ed esperto musicista, lontano da quel “genere” che tutti noi conosciamo, ma questa esperienza insieme ad altre, è stata sicuramente un elemento arricchente che ha contribuito a renderlo ciò che poi è diventato 🤟

https://www.youtube.com/watch?v=2KTsVY98290

JIMI COME LO CONOSCIAMO TUTTI

 

 

 

SCIENZA E CARITA’  DI PABLO PICASSO ALL’ ETA’ DI 16 ANNI…

Anche in questo caso, il nostro giovane Pablo, ci dimostra che prima di arrivare a costruire la propria identità riconosciuta da tutti, ha attraversato diversi generi raggiungendo livelli altissimi, dove ha potuto esplorare svariate tecniche pittoriche, accrescere la sua maestria e conoscenza della materia per poi esprimere, alla fine di un lungo percorso, il suo stile inconfondibile.

 

LES DEMOISELLLES D’ AVIGNON DI PABLO PICASSO 1906-1907

Citando due frasi del nostro Pittore Pablo Picasso vi stimolo ad una riflessione.

” Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, prendi l’ occasione per comprendere”

“A dodici anni dipingevo come Raffaello, però ci ho messo tutta una vita a dipingere come un bambino”

 

Spero che questa riflessione vi sia servita e come sempre vi invito a scrivermi, ricordandovi che come sapete non sempre sono velocissimo ma alla fine rispondo a tutti. Tutte le vostre domande e curiosità sono per me uno stimolo a creare articoli di vostro interesse.

 

Ci vediamo nel prossimo articolo

Andrea

 

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