APRILE 2023
“Uno dei motivi per cui un essere umano può ritenersi saggio , evoluto, credo sia la capacità di distinguere ciò che è veramente utile o necessario dai falsi bisogni” .
Dopo tanti anni che il digitale domina commercialmente il mercato fotografico, penso che qualsiasi appassionato possa aver intuito che il livello “generale” qualitativo di qualsiasi strumento e sistema , abbia raggiunto vette altissime e inimmaginabili rispetto agli inizi, dando la possibilità a chiunque, di poter realizzare fotografie in tutte le circostanze e condizioni possibili.
I nostri tanto amati maestri che osanniamo con stima infinita, hanno “scritto” la storia con strumenti privi di tutti i supporti facilitanti che sono presenti anche sulla più basica fotocamera che il mercato ad oggi offre.
E allora quale sistema scegliere ? Quale è migliore? Esiste il migliore?
La risposta è articolata, perché in realtà, un’ unica vera risposta non c è; tutti i fattori in gioco, fanno parte di esigenze personali che rendono superflue delle caratteristiche per alcuni ed essenziali per altri.
Non penso che esista un sistema migliore di un altro ma a mio parere, uno molto intelligente esiste : il MICRO 4/3 .
Perchè?
Condivido con voi il mio pensiero.
Le ragioni naturalmente sono sempre personali e legate ad un contesto preciso ma andiamo a vedere quelle oggettive.
Se analizziamo un ambito molto diffuso nella maggior parte degli utilizzatori fotoamatori e professionisti, ossia fare un po’ di tutto, direi che il kit standard con lo zoom “tutto fare ” sia un buon punto di partenza per iniziare a riflettere.
Mettiamo dei punti fermi per avere un riferimento che ci aiuti a pensare meglio.
Appoggiamo su un tavolo un sistema micro 4/3, e il più diffuso, considerato STANDARD, FULL FRAME, entrambi con sistema di mira e con attaccato un “relativo” (in formato 24×36) 24-70 f 2.8 o 24-90 F4 o 24- 105 F4 o un fisso molto luminoso, vedrete che gli ingombri, pesi e prezzi sono esponenziali più si ingrandisce il formato.
VEDIAMO ALCUNI ESEMPI
OM SYSTEM OM-5 CON OLYMPUS 12-45 mm F4 VS PANASONIC S1 CON LEICA 24-90 mm F 2.8 – 4
OLYMPUS E- M5 MARK III CON OLYMPUS 12-40 mm F 2.8 vs CANON R 5 CON CANON RF 24-70 mm F2.8
OLYMPUS E – M5 MARK III CON OLYMPUS 25 mm F 1.2 VS CANON R5 CON CANON RF 50 mm 1.2
Questo comporta diversi vantaggi a favore del MICRO 4/3 :
1)la possibilità di essere più leggeri, più agili ed occupare meno spazio nella propria borsa/zaino e il tutto a costi inferiori.
2)A livello progettuale ed ottico, coprire un formato più piccolo, necessita meno vetro con un evidente risparmio produttivo, questo permette il mantenimento di uno standard elevato, meno ingombro e qualità ottica di alto livello ma offrendo prezzi di mercato accessibili.
3)Avere un estesa P.D.C con tempi di scatto veloci e altri vantaggi che comporta . ( dopo entreremo nel dettaglio )
Proseguiamo con altri aspetti positivi che questo sistema può offrirci.
L’ attacco MICRO 4/3 permette di utilizzare un infinità di combinazioni con un parco ottiche di fatto senza limiti, di ottima qualità e per tutte le tasche: OLYMPUS, OLYMPUS PRO,OLYMPUS 4/3, PANASONIC, PANALEICA, LOWA, SIGMA, SAMYANG, VOIGTLANDER, MITAKON
Nel caso in cui innestiamo obiettivi fissi luminosi F 1.7 PANALEICA o F 1.8 OLYMPUS , arriviamo ad avere un sistema veramente tascabile , una combo che in alcuni casi non raggiunge i 500 gr di peso e un ingombro che sta in un palmo di una mano.
OM SYSTEM OM-5 CON OLYMPUS 17 mm F 1.8
Questa immagine è solo un esempio , le combinazioni sono tantissime.
Il mio parere, è che per godere maggiormente del vantaggio PESO/INGOMBRO del MICRO 4/3, dovreste scegliere i modelli di fotocamere più compatte e gli obiettivi serie F 1.7 / F1.8 , pur restando che permane detto vantaggio anche utilizzando i modelli con ergonomia più generosa, predisposti a gestire anche i teleobbiettivi importanti.
OLYMPUS E- M1 MARK II CON OLYMPUS 17 mm F 1.8
Data certa evidenza, ho espresso e condiviso il mio pensiero anche alle alte cariche nelle aziende che producono MICRO 4/3, facendoli notare che paradossalmente, questo sistema non viene percepito dagli utenti come la migliore soluzione per il reportage, la documentazione o la “street” ma l’ attuale marketing, sta veicolando l’ attenzione in una sola direzione : Quella naturalistica e di caccia fotografica.
La mia esperienza durante l’ uso e i risultati che sto ottenendo invece, mi confermano che è il sistema perfetto anche per il reportage, “street” e documentazione.
CONDIVIDO CON VOI ALCUNE FOTO SCATTATE DURANTE GLI ULTIMI LAVORI PER RIFLETTERE ASSIEME SUI RISULTATI
DENTRO UN CENTRO COMMERCIALE IN TOKYO , ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE DIFFICILE OLYMPUS E-M 1 MARK II CON OLYMPUS 12-45 mm F4
OLYMPUS E-M 1 MARK II CON PANALEICA 15 mm F 1.7 @F4 DI NOTTE, SCARSISSIMA LUCE, CONDIZIONE ILLUMINATIVA E CROMATICA MOLTO COMPLESSA ISO MOLTO ELEVATI MA…
SE SI ESPONE CORRETTAMENTE RIMANE UN OTTIMO RAPPORTO SEGNALE RUOMORE ANCHE AD ALTISSIME SENSIBILITA’
OLYMPUS E- M 1 MARK II CON OLYMPUS 17 mm F 1.8 DI NOTTE LUCE MISTA E DIFFICILE. A MEDIA DISTANZA, AD F2 , ABBIAMO MOLTA P.D.C E IL FOTOGRAMMA E’ RISOLTO FINO AL BORDO
IN BOLOGNA DURANTE UN WORKSHOP “ONE TO ONE” OM-SYSTEM OM 1 CON OM-SYSTEM 20 mm F 1.4 PRO, IL BILANCIAMENTO DEL BIANCO HA UN INCREDIBILE CAPACITA’ DI RIDARE IL REALE MOOD DELLA SCENA
IN VENEZIA CON OLYMPUS E-M 1 MARK II e 15 mm 1.7 PANALEICA IN NOTTURNA A F 2.8 ESTESA P.D.C. LUCE MISTA E COMPLESSA. MATERIALE PER ” A DIFFERENT VENICE” PROJECT.
QUESTO OBIETTIVO HA UN OTTIMA CAPACITA’ DI COMPENSARE LUCI/OMBRE, UN LIVELLO DI CONTRASTO GENERALE PERFETTO E SATURAZIONE DEI COLORI EQUILIBRATA.
IN INTERNO IN UNA CHIESA IN BOLOGNA OLYMPUS E-M1 MARK II CON OM-SYSTEM 20 mm F 1.4. JPG DIRETTAMENTE IN CAMERA SENZA NESSUN INTERVENTO IN POST
PRIMA ORA DEL MATTINO IN PERIFERIA DI TOKYO DURANTE UN WORKSHOP. E-M 1 MARK II E OLYMPUS 12-40 mm F 2.8. LA PERCEZIONE DELLA LUCE E DELLA MATERIA SONO MOLTO ELEVATI
RITRAENDO IL MANUTENTORE DI UN TEMPIO NEL SUD DEL GIAPPONE. OLYMPUS E-M 1 MARK II CON UNO SPLENDIDO OBIETTIVO…SU CUI FARO’ UN ARTICOLO DEDICATO VE LO PROMETTO 🙏
Nel caso dei medio-tele luminosi e teleobiettivi, a parità di lunghezza focale relativa con i formati più grandi, le evidenti differenze di peso, ingombro e costi sono veramente importanti. Appena avrò la possibilità di averli in prova per entrambi i sistemi per un periodo sufficiente, ci farò un articolo approfondito 👍
Come in tutte le cose, quando uno non conosce e ha delle perplessità, cerca risposte, e non è un caso, che tutte le settimane mi arrivino moltissime email e messaggi con tante domande che esprimono paure, dubbi ed incertezze; proviamo a parlarne assieme.
Uno dei quesiti che affligge maggiormente coloro che non conoscono il sistema MICRO QUATTRO TERZI e non hanno mai avuto modo di provarlo é : “ma la qualità d’ immagine è buona? mi hanno detto che sensore piccolo uguale poca qualità, è vero? ”
Prima di conoscerlo e capirlo fino in fondo , erano le stesse perplessità che avevo anche io.
Facciamo chiarezza e analizziamo alcuni aspetti.
Il concetto di qualità è difficile da spiegare in senso assoluto, in quanto i fattori che lo determinano sono tendenzialmente di due tipi: personali /soggettivi e misurabili.
Quelli personali /soggettivi non danno spazio a sentenze assolute e sempre vanno rispettati, in quanto dipendono dal proprio bagaglio culturale , esperienziale o il gusto personale.
Quelli misurabili invece, sono rappresentati in termini numerici /prestazionali dentro contesti controllati, dove in assenza di variabili, vengono misurati certi comportamenti che tutti possiamo osservare, (anche se poi alla fine ognuno osserva sempre con i “propri occhi”…).
In questo specifico articolo non verrà affrontato il tema dal punto di vista puramente tecnico ma come il titolo suggerisce, è uno spunto per riflettere sull’ intelligenza del sistema MICRO QUATTRO TERZI .
Torniamo alla qualità d’ immagine. In linea generale l’ ossessione più diffusa del mondo fotografico moderno è il famoso rumore digitale e qui due cose dobbiamo dirle.
A parità di sensibilità ISO il supporto con una superficie più grande ha un rapporto segnale rumore migliore di uno più piccolo , questo è indiscutibile.
“Cavolo Andrea allora avevo ragione il MICRO 4/3 fa schifo”
Aspetta… respiriamo… oooohmmmm 🙏🤣
Innanzitutto ricordiamo che prima di parlare di meglio o peggio in generale, dobbiamo capire cosa è meglio o peggio PER NOI, CAPIRE LE NOSTRE VERE ESIGENZE.
Giusto per riflettere ad alta voce sul concetto in generale :
- Se per esempio al buio con tempi veloci non scatti mai , avrai bisogno di lenti luminose e prestazioni iso stellari fino a 10000 iso ?
- Se scatti invece in studio su cavalletto a soggetti fermi, sarà una tua priorità che la fotocamera sia piccola o leggera e abbia un autofocus fulmineo?
- Se non stampi dal metro in su o addirittura non stampi proprio e condividi le immagini sui social… avrai bisogno di tanti MP ?
Torniamo al punto 3 . Parliamo adesso del “vantaggio” della P.D.C cosi’ capiamo meglio per poi arrivare al punto.
Quando si usa il sistema MICRO 4/3 dobbiamo tenere conto che in rapporto ad esempio ad un FF, hai due stop in più di “vantaggio” ; quindi, per avere la stessa percezione di piani a fuoco che abbiamo con un FF a F 8 , col MICRO 4/3 dobbiamo impostare F 4.
SEGUITEMI NEI PROSSIMI ARTICOLI CHE TRATTERO’ SINGOLARMENTE IL TEMA DELLA P.D.C DEL MICRO 4/3 RISPETTO AI FORMATI PIU’ GRANDI CON RELATIVI TEST ! 👍
Se sei un un professionista esperto o un fotoamatore un pò evoluto, credo che possiamo condividere la consapevolezza che avere tanta P.D.C sia un vantaggio, e lo sfuocato ,chiamato simpaticamente “sfuocatone” o aprire molto il diaframma , sia una scelta legata alla creatività ,al look “estetico” o all’ esigenza di fare entrare luce sui nostri sensori per avere tempi di scatto ragionevoli o sensibilità iso non eccessive.
Questo comporta due atteggiamenti operativi in campo che cambiano le carte in tavola e rendono il MICRO 4/3 un sistema molto valido e operativo , quali sono ?
Intanto vi rassicuro che anche a parità di iso con i formati più grandi , il rapporto segnale rumore del MICRO QUATTRO TERZI è buono comunque e permette di stampare grande a massima risoluzione senza problemi ( in realtà anche grandissimo… , ma ne parleremo in un altro articolo dedicato continuate a seguirmi se vi fa piacere 😉) .
Quando si usa un sistema MICRO 4/3 bisogna essere intelligenti come in tutte le cose e capire come utilizzarlo ; non possiamo comportarci come con gli altri sistemi .
Ci andresti nel bosco con una macchina sportiva o in centro storico con un articolato ? chiaramente no .
“Ecco Andrea Fammi capire, perchè tutti dicono che il problema è che ad iso alti il M43 fa schifo e non si può utilizzare” ma è vero?
Non fa schifo neanche a sensibilità alte, naturalmente bisogna avere degli accorgimenti sia in fase di scatto che in fase di sviluppo ma ve lo racconterò in un altro articolo tranquilli…😉
IN UN’ ARTICOLO DEDICATO VI FARO’ VEDERE TANTI TEST E INFORMAZIONI INTERESSANTI, STATE AGGIORNATI 👍
Intanto la prima domanda e la più precisa è : Ma col MICRO 4/3 sono costretto ad utilizzare iso molto alti ?
Eccoci parliamone 😉
Una cosa va capita bene .Col MICRO 4/3 Non è necessario chiudere tanto il diaframma per avere abbondante P.D.C ,(ad f 4 già siamo alto regime qualitativo e operativo ) questo ci permette di avere sempre tempi veloci di scatto e stare per il 90% della giornata ad iso base .
Per capirsi , un esempio semplice : siamo in “assetto” reportage / street con giornata di luce media : con un FF siamo ad F8 iso 200 1/250 di sec. , con il MICRO 4/3 saremo ad F4 iso 200 1/1000 di sec . Quando la luce cala di uno STOP, con il FF , per non scendere troppo con i tempi di scatto o perdere P.D.C inizieremo ad alzare gli ISO a 400, mentre con il M43 saremo scesi di tempi ad 1/500 , poi ,cala ancora la luce di un’ altro stop, con il FF saliremo di ISO a 800 mentre con il MICRO 4/3 scenderemo con i tempi a 1/250 .
Quindi piano piano per mantenere la stessa P.D.C , al calare della luce, ci troveremo ad avere con un FF : 1/250 di sec F8 iso 800 e con il M43 : 1/250 di sec F4 iso 200 .
Il paradosso, come espresso in alcuni esempi in questo grafico qui sotto, è che alla fine ci troveremo in una condizione paritetica per quanto riguarda il rapporto segnale-rumore e con il formato MICRO 4/3 avremo una gamma dinamica addirittura MIGLIORE .
SCREEN SHOOT DEL GRAFICO PRESO DAL SITO PHOTONS TO PHOTOS https://www.photonstophotos.net/Charts/PDR.htm
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SCREEN SHOOT DEL GRAFICO PRESO DAL SITO PHOTONS TO PHOTOS https://www.photonstophotos.net/Charts/PDR.htm
“Cavolo Andrea allora il MICRO 4/3 non fa schifo ”
No, certo che no Amico mio, è questione di conoscerlo, capirlo e saperlo usare.
Anche io come te, fino a che non l’ ho provato, utilizzato, compreso e ci ho lavorato, ero pieno di dubbi e preconcetti, poi i risultati mi hanno detto altro.
Non “tifando per nessuno” e non essendo pagato da nessuna azienda, esprimo solo il mio punto di vista costruito sulla base della mia esperienza e le mie competenze condividendolo con voi.
Penso che avere una mente aperta alla ridiscussione delle proprie idee, sia un’ atteggiamento mentale utile per evitare di fissarsi e rischiare di barricarsi dietro i dogmi.
Alla fine dei conti ti accorgi che è una “copertina che sposti da una parte o dall’ altra” e tutti i sistemi possono essere equiparabili affinchè tu capisca il senso per cui sono stati pensati , progettati e ti comporti di conseguenza.
La mia esperienza personale, mi ha fatto capire sulla pelle che una volta compreso come usare il sistema MICRO 4/3, i limiti non ci sono e i vantaggi invece sono incredibili sotto tutti i punti di vista , motivo per cui alla fine l’ ho scelto come mio sistema principale.
Come professionista e occupandomi quasi esclusivamente di reportage in diversi territori e in svariate condizioni, posso affermare che sia un sistema veramente intelligente, operativo e inoltre, a mio parere, ( parlo di Olympus /OM System perchè questo sto usando), ha il miglior bilanciamento del bianco esistente che rende i file praticamente pronti ! dando per scontato che uno esponga bene… ( vi prometto che vi farò un articolo dedicato sull’ argomento ).
Ti permette di essere leggero ed avere una maneggevolezza incredibile, la qualità delle lenti è di alto livello, e utilizzando un sistema FF Leica M con i migliori obiettivi da tantissimo tempo, il mio metro di comparazione e punto di riferimento è altissimo.
La capacità di lavorare alle intemperie e in condizioni estreme, ( mi riferisco nello specifico al sistema Olympus /OM SYSTEM, parlo di questo perchè è quello che sto usando ), mi ha permesso di non pensare mai a dover proteggere la strumentazione o addirittura fermarmi anche nelle situazioni più avverse.
Il sistema di stabilizzazione nel MICRO 4/3 , ( parlando sempre di Olympus /Omsystem) mi ha permesso di arrivare a scattare anche a 2 secondi a mano libera…cosa che ti fa lasciare a casa il cavalletto , quindi viaggiare e spostarti con una libertà che non ha prezzo.
UN ESEMPIO
1 SECONDO e 30 MANO LIBERA OLYMPUS E -M1 MARK II CON 12 45 F4
In scarsa e bassissima luce, potendo sfruttare la qualità altissima degli obbiettivi di questo sistema ( ALCUNI POSSONO ESSERE USATI A T.A COME DIAFRAMMA DI LAVORO), ti è permesso di scattare a tutta apertura senza privarti di una sufficiente e spesso generosa P.D.C mantenendo una qualità d ‘ immagine buona dal centro del fotogramma fino al bordo, tempi di scatto ragionevoli e non stare ad iso elevati.
F 1.2 T.A 200 ISO 25 MM 1.2 PRO SU OLYMPUS E-M 1 MARK II. VENEZIA DI NOTTE.
Quindi con un po’ di “maestria” , esperienza e conoscenza del sistema, puoi gestire tutte le situazioni che si presentano, avendo corpi piccoli, leggeri efficienti ,affidabili, “veramente tropicalizzati” con lenti piccole di alto livello, il tutto con costi molto contenuti.
Potrai permetterti di camminare anche a lungo con due corpi a tracolla e non avere disagi tornando a casa con la schiena sana 😉 .
Con una spesa contenuta ( SOPRATTUTTO COMPRANDO USATO) potrai avere un sistema completo.
ALCUNI ESEMPI
OMSYSTEM O-M5 OLYMPUS 12 45 F4 OLYMPUS 17 F1.8 OLYMPUS 25 F1.8
OLYMPUS E- M5 MARK II OLYMPUS 45 F1.8 E PANALEICA 15 F 1.7
OLYMPUS E-M1 MARK II OLYMPUS 17 F1.8 E OLYMPUS 25 F 1.8
Riassumendo il tutto, la qualità e l’ operatività del M 43 che io ho riscontrato fino ad adesso, mi ha permesso di scattare tranquillamente in tutte le circostanze, stampare in formati anche “generosi “senza compromessi, e soddisfare me stesso e i miei committenti. ( SE VI FA PIACERE CONTINUATE A SEGUIRMI E SCRIVERO’ UN ARTICOLO RIGUADO LA STAMPA COL MICRO 4/3 👍)
Tutti gli aspetti che abbiamo affrontato sono a mio avviso più che sufficienti per prendere in considerazione questo sistema.
Sono aspetti che rendono il sistema MICRO 4/3 intelligente? per me Si.
Al prossimo articolo
Andrea
Per domande curiosità e formazione con me.
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