IL MICRO 4/3 NON E’ ADATTO PER I RITRATTI PARLIAMONE

Aprile 2024

Ciao a tutti e ben tornati in questo nuovo articolo di MICRO 4/3 SENSEI.

Intanto un grazie enorme per avermi scritto in tantissimi in questo ultimo periodo chiedendomi di postare nuovi articoli🙏 ; come sapete sono stato impegnato in Giappone per workshop https://andreabernesco.com/workshops/   e solo adesso, mi sono potuto sedere un pò per scrivere e condividere con voi nuove esperienze e nuovi pensieri sul nostro amato MICRO 4/3 📷😎 , comunque “bando alle ciance” eccomi qui bello carico a cercare di rispondere ad un’ altra delle vostre domande e curiosità 🤟.

Come ho scritto in brevi righe sparse in altri articoli, sembra, anzi è ufficialmente dichiarato e palese😅 che i produttori del MICRO 4/3 stiano andando in una sola direzione…quella naturalistica e nello specifico avifauna.

Oggi non vi parlerò di cosa penso in merito  ( state sintonizzati che è in lista un articolo dedicato 😉 ) ma vi voglio rendere partecipi di un aspetto operativo/positivo che non viene associato al MICRO 4/3, anzi spesso, “strumentalizzato al contrario” per sottrarre valore al sistema, per lo più da coloro che non hanno competenze in merito, esperienza professionale e dimestichezza con la “materia” .

Parlo del RITRATTO.

Dalle tantissime email che mi avete inviato, suppongo che avrete sentito dire spesso : “è il MICRO 4/3 non è adatto per il ritratto, non puoi sfuocare…e quindi non lo prendo in considerazione😅”

“Si Andrea è vero !!! lo dicono tutti dai non incominciare non saranno mica tutti grulli ? “🤣

No assolutamente non sono “grulli” , non mi permetterei mai 🙏, è solo che nella maggior parte dei casi, quando vengono elargiti giudizi forti senza pacatezza analitica e razionalità, provengono paradossalmente da persone che non hanno cultura della disciplina ed esperienza reale.

“E quindi si può fare bei ritratti col MICRO 4/3 e avere pure un buon sfuocato ? ”

Certo ragazzi direi proprio di si 😉.

Prima di tutto resettate l’ idea “malsana” che se non hai un un obiettivo con apertura estrema su un sensore grande  non si possa ritrarre.

Il ritratto non è sinonimo esclusivo di  : “intuisco che esistono gli occhi e poi non capisco una “s£%a” di cosa c è davanti e dietro il punto di fuoco 😅.

Un suggerimento che mi permetto di dare 🙏 è di osservare i grandi maestri della fotografia e non solo, anche i pittori per esempio…soffermandosi come dal punto di vista visivo, prospettico e di gestione dei piani, hanno pensato sviluppato e contestualizzato il ritratto dal passato fino ad oggi. Ricordiamoci che la conoscenza è uno strumento per abbattere le ossessioni ed elevare la consapevolezza.

Ma rimaniamo sull’ aspetto “ossessivo” e di moda negli ultimi tempi, per capire il perché nel pensiero comune, viene associato :  sensore meno grande  = non si può ritrarre.

Il problema culturale è dettato da una sempre più assente cultura dell’ immagine in generale e crescente ignoranza verso i principi della profondità di campo.

Come ho scritto sopra, non entrerò in merito all’ argomento dal punto di vista didattico ma ci terrei, in maniera molto semplice e pratica, a farvi vedere che anche con un formato meno grande di un superFF , un FF o un Apsc , ossia col nostro MICRO 4/3, si può tranquillamente fare dei ritratti buonissimi e anzi, se facciamo scelte corrette abbiamo dei vantaggi..

“Come Andrea dai ora addirittura dei vantaggi??? ”

Si ragazzi dei vantaggi 😎.

” Ok dicci tutto ”  🎊.

Gli obiettivi luminosi servono principalmente per lavorare quando c è poca luce…per permetterci di avere luminosità quando la luce scarseggia, sennò li avrebbero chiamati “buiosi”  🤣 (perdonate la ca%&ta volevo fare il simpatico e non ho trovato di meglio)

Come tutti sapete, a parità di distanza fra piano focale e soggetto, più apriamo il diaframma e più corrisponde una ridotta profondità di campo che a volte, nei casi in cui siamo costretti ad aprire per assensa di luce, non è proprio un vantaggio anzi…

Spesso sarete incappati in ritratti in cui non è presente uno sfondo adeguato, il rapporto diaframma/distanza fra piano focale e soggetto è troppo ridotto, il naso e le orecchie sono completamente illeggibili, non esiste un contesto etc etc etc.

ESCLUSO NELL ‘ APPLICAZIONE “ARTISTICA” DOVE TUTTO E’ LECITO,  rendere illeggibili elementi che descrivono qualcosa equivale a sottrarre informazioni, è come “sfocare parole in un racconto”.

“E’ ok  Andrea ma anche nel MICRO 4/3 ci sono gli obiettivi 1.2 luminosi e quindi?  Per il  MICRO 4/3 vanno bene e per i formati grandi no? facci capire 😎 ” .

E’ qui il vantaggio…

A parità di diaframma, esempio :  F 1.2 col MICRO 4/3, avrai una PDC relativa di F 2.4 circa e quindi  potrai stare eventualmente anche a tutta apertura ( NON E’ UN OBBLIGO😅 ) ed avere una PDC decente che ti permetterà di raccontare, avere o iso bassi e buoni tempi di scatto oppure decidere se dare priorità o uno o all’ atro aspetto senza rinunciare alla PDC.

” Però scusa Andrea allora io cito te, l hai scritto in altri articoli;  ti dico : sto a 2.4/2.8 col FF  (così “guadagno” PDC )alzo gli iso di due stop e ho un rapporto segnale rumore uguale, gli stessi tempi di scatto e siamo li giusto?”

Bravo Amico mio esattamente!!!, infatti posiamo parlare di equipollenza se sappiamo come usare i differenti sistemi.

“Ok però adesso sono confuso 😥e allora il vantaggio dove è??? 🤔?”

Intanto hai capito che puoi ottenere lo stesso risultato con tutti i sistemi  👏👏👏 🎊🎉✨ , e a questo punto ti faccio una domanda anzi due…

“Ok spara !!!

Hai confrontato due obiettivi di stessa apertura e qualità generale messi  accanto e guardato pesi, ingombri e prezzo?

“E quindi?”…

Fallo…

“Azz Andrea ho dato un occhiata al volo ad obiettivi e sistema a confronto giusto per farmi un idea, stiamo parlando solo per le lenti, di 400 grammi circa contro un kilo circa e per il prezzo 1000 euro circa contro  2500 e oltre…per non parlare dell’ ingombro generale”

Hai provato a scattare a tempi lenti con un obiettivo da 1 kilo e 200 grammi, sentirti agile ed avere la sicurezza di non avere mosso?

“Si 😫 e  tendo sempre ad usare tempi di scatto più rapidi per sicurezza  sennò il mosso è alle porte…”

Risposta esatta 🎉

Vedi che se studi e ti applichi ti rispondi da solo? 😊

Questo è solo un esempio ragazzi per trasferire il concetto che i sistemi sono equiparabili ma a parità di qualità prodotto/strumenti , col MICRO 4/3 rimaniamo con un sistema compatto e con ingombri/pesi ridotti e a prezzi umani…

Detto questo, vorrei farvi vedere delle immagini che come sempre parlano più delle parole, mostrandovi alcuni ritratti scattati col sistema MICRO 4/3 e obiettivi di vario genere: fissi e zoom, luminosi e non…si perchè si può fare i ritratti anche a f 8…

 

 


OLYMPUS 25 F 1.2 ad F 2  (quindi una relativa PDC di F4)… vedete che da una distanza abbastanza ravvicinata già con un 25 mm, ( 50 mm nel FF) come è necessario avere una sufficiente PDC per coprire il piano di occhi naso bocca ?😉 e in questo caso, anche il panno/turbante avvolto sulla fronte che è antecedente al piano degli occhi?… immaginate se spalla e panno fossero stati eccessivamente fuori fuoco o molto morbidi.
Notate la distanza equilibrata fra soggetto e sfondo ai fini di dare all’ immagine una giusta e progressiva sfuocatura e un bello stacco per far risaltare il nostro soggetto.
Il fuoco è sugli occhi e progressivamente, la sfuocatura segue fino alle orecchie in modo ancora leggibile e progressivo ammorbidendosi piano piano  sullo sfondo. La  parete come potete osservare è inclinata rispetto al piano focale con la parte destra più vicina e la parte sinistra più lontana.

 

 


Sempre il nostro OLYMPUS 25 mm F 1.2 all’ opera 😉 ma questa volta a F 3.5.
“Come Andrea a F 3.5 😳 ??? ma praticamente su un FF saremo come a quasi a f 7!!!”
Eppure lo sfuocato è bello è molto 3D però dietro è comunque morbido ma leggibile😮 .
Si ragazzi esatto.
Capire lo sfondo in relazione al soggetto è molto importante nel ritratto, come capire l’ inclinazione dei piani rispetto al piano focale per determinare il diaframma giusto per rendere i piani antecedenti e successivi al punto di fuoco “giusti”.
Come vedete, in questo caso, rispetto all’ immagine precedente, gli occhi non sono allineati, le mani che lavorano ( elementi importantissimi) sono avanti rispetto al viso e dietro, abbiamo un elemento importante (l’ orologio) che richiama e rafforza l’ attività che svolge il nostro riparatore.

 

 

OLYMPUS 25 mm F 1.2 a F 1.8

 

 


OLYMPUS 12-45 mm F4  a 39 mm a F4 .
“Come Andrea a F4 su MICRO 4/3 vuol dire PDC di F8 su un FF ma veramente??? 😮”
Si  ragazzi… non vi stupite 😅 è solo questione di capire la giusta lunghezza focale da utilizzare in relazione alla distanza fra te e il soggetto e soggetto/sfondo; se la luce te lo permette per non salire ad un miliardo di ISO e mantenere tempi di scatto “decenti”, anche a F 4 su MICRO 4/3 o F8 su FF.si può scattare un buon ritratto

 


OLYMPUS 12-45 mm F 4 a 25 mm a  F4. 1/60 ISO 800

 


PANASONIC 10-25 mm F 1.7 a 25 mm a F 2

 

OLYMPUS 12-45 mm a 18 mm a F 4.5

 


OLYMPUS 25 mm F 1.2 a F 5.6.

 

OLYMPUS 17 mm F1.2 a F 4.5

 


PANASONIC 10-25 mm F 1.7 a 18 mm a F 5.6

 


OLYMPUS 25 mm F 1.2 a F 1.2.
In questo caso come vedete a f 1.2 su MICRO 4/3, pur avendo una PDC relativa di F 2.4, volendo, si riesce ad ottenere con un 25 mm a distanza ravvicinata, uno sfuocato “abbondante” .
Data l’ inclinazione della testa rispetto al piano focale siamo al “limite” per rendere leggibile il secondo  occhio ma diciamo che è sufficiente. La resa dell’ OLYMPUS 25 mm F 1.2 come vedete è splendida, notate come entra gradualmente dal punto a fuoco al fuori fuoco, la correttezza sulla saturazione dei colori ed un incisione buona/alta ma un ottimo equilibrio fra contrasto e risolvenza senza mai “strillare”. (STATE CONNESSI CHE USCIRA’ UN ARTICOLO DEDICATO A QUESTO OBIETTIVO😋 )

 

OLYMPUS 25 F 1.2 a F 2

 


PANASONIC 10-25 mm F 1.7 a 25 mm a F 1.7
Guardate che piacevolezza a F 1.7  col MICRO 4/3… quanto sia “giusta” ed equilibrata la quantità di sfuocato e per lo più in questo caso, la qualità e la bellezza dello sfuocato di questo obiettivo eccezionale…
Hai la possibilità di avere tanta luce a disposizione senza dover eccedere con una PDC troppo ridotta. Di fatto abbiamo una PDC di 3.4  eppure notate la tridimensionalità e l’ aspetto cinematografico dell’ immagine.

 


OLYMPUS 12-45 mm F 4 a 18 mm F 5.6
Ritrarre non significa necessariamente stringere l’ inquadratura, ponderate sempre l’ importanza dell’ ambientazione.

La tridimensionalità non significa avere più sfuocato.

Non confondete la quantità di sfocato con la qualità dello sfuocato, non vi fate ingannare dall’ ignoranza🙏 .

Tecnicamente una lente tridimensionale può essere anche nativamente f 2.8 o F 4, avere una capacità eccelsa di creare un effetto graduale e 3D grazie ad un andamento estremamente corretto dei piani anteriori e posteriori al punto di fuoco, darci la percezione reale delle distanze degli elementi e donare così all’ immagine, quella sensazione che in gergo chiamiamo, “ariosità”, appunto tridimensionalità.

Il resto “purtroppo o per fortuna 😂” dipende dal fotografo, come inquadra , come compone e come gestisce gli elementi e i volumi all’ interno del fotogramma.

 


PANASONIC LEICA  PANALEICA 15 mm F 1.7 a F 2.8
Anche in questo caso osservate l’ importanza dell’ ambientazione, valutate quanto sia importante una buona PDC per raccontare la scena e ritrarre il soggetto contestualizzato nell’ ambiente.
Naturalmente più si ha PDC e più siamo obbligati a comporre con attenzione e cura…motivo per cui nei miei corsi e laboratori, insegno sempre a pensare e lavorare con diaframmi molto chiusi.
E’ un modo per abituare il nostro cervello a capire l’ ambiente, i volumi, i piani e molto altro…
Guardate la resa bellissima e tridimensionale di questo obiettivo e osservate come con il MICRO 4/3 a F 2.8, con un 15 mm di 100 grammi circa lungo 5 cm, (e perchè non dirlo, dal costo di 300 euro nell’ usato  😅) si ha un ottima profondità di campo permettendoci di stare ad iso  bassi e avere un tempo di scatto buono.
In pratica con il MICRO 4/3, se si usa le lenti giuste, con gli ISO non si sale mai troppo; non abbiate il “terrore dell’ ISO”😅 ( “PORTATE PAZIENZA” CHE A BREVE USCIRA’ LA SECONDA PARTE DEDICATA  ALL’ ARGOMENTO ” IL TERRORE DEGLI ISO”)

 


PANASONI LEICA 10-25 mm F 1.7 a 25 mm F 1.7

Un obiettivo stupendo che ho avuto modo di provare durante gli ultimi workshop in Giappone    https://andreabernesco.com/workshops/  preparatevi che  fra non molto su MICRO 4/3 SENSEI troverete UN’ ARTICOLO DEDICATO 😋

 


OLYMPUS 12-45 F 4 a 23 mm F 4.

 


OLYMPUS 12-45 F 4 a 20 mm F 4.5

 


PANASONIC LEICA 10-25 mm F 1.7 a 25 mm a F 1.8

 

 

 

 

 

 

 

 

 


PANASONIC 10-25 mm F 1.7 a 12 mm F2.5
Non se tu che stai leggendo, generalmente quando pensi al ritratto pensi esclusivamente ad un normale o ad un medio tele ma quando si parla di ritratto si può parlare con diversi “linguaggi”.
In questo caso, come vedi in un’ immagine scattata un mesetto fa durante gli ultimi workshops in Giappone, in una serie di foto durante una sessione che racconta  la vita di un produttore artigianale di caramelle, ho scattato anche a 12 mm ( 24 mm su FF) integrando il soggetto nell’ interezza del contesto in cui lavorava. Come puoi notare a F 2.5 la PDC è estesa e la tridimensionalità è molto alta.

 


PANASONI LEICA 10-25 mm F 1.7 a 25 mm a F 3.5

 

 

 

 

 

 

Vi ringrazio se siete arrivati fino in fondo all’ articolo con la speranza di avervi dato più risposte possibili 🙏.

Ho condiviso con voi la mia esperienza personale e professionale per ricordarvi che il ritratto, meglio ancora “CAPIRE IL RITRATTO, è una delle cose più complesse in fotografia.
Al di la degli aspetti strumentali che spero di avervi in parte trasferito, ci sono tanti elementi culturali, sociali antropologici e psicologici, che uniti ad una sana e buona tecnica fotografica, se appresi e padroneggiati,  fanno crescere il fotografo e comprendere il ritratto e il suo valore.

 

Al prossimo articolo

Andrea

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