LUGLIO 2024
Ciao a tutti e ben tornati in questo nuovo articolo di MICRO 4/3 SENSEI.
Nell’ ultimo post il ” TERRORE DEGLI ISO PARTE II” e anche in altri, ho più volte accennato che “le ombre devono essere lasciate li dove stanno” e visto che vi avevo promesso che sull’ argomento ci avrei scritto un articolo, eccomi qua🙏 ma esattamente, con questa affermazione cosa voglio dire ?
” E’ si Andrea che vuoi dire” 😊 ?
Precisamente ciò che ho scritto 😅 .
Partiamo come sempre dall’ inizio.
Come nel suono, tutto il mondo che ci circonda è fatto di frequenze; vi sembrerà strano ma dentro una “vibrazione” ci sono tante frequenze e quindi, come dovreste sapere 😉, anche per la luce vige lo stesso principio.
I nostri occhi, ricordiamocelo, sono la miglior lente “sul mercato” 😅. Hanno la capacità di “leggere” con un’ estrema sensibilità e finezza queste frequenze, molto più di quanto la più moderna e costosa camera esistente con il miglior obiettivo innestato, possa fare…
Il nostro riferimento visivo, se parliamo di vera Fotografia e non di arte astratta o interpretazione soggettiva del vero, rimane l’ immagine di ciò che i nostri occhi vedono e la memoria che il nostro cervello archivia…
Questi due aspetti, se allenati, ci portano fisiologicamente ad assumere in fase di scatto e poi in sviluppo, delle buone attitudini finalizzate ad ottenere un risultato di verosimiglianza.
Purtroppo non è facile e spesso, anzi molto spesso 😅, tante immagini che vediamo quotidianamente, dimostrano che questo concetto non è stato proprio assimilato.
“Ma scusa Andrea, stai per caso dicendo che una delle ragioni per cui tante immagini che vediamo in giro sono “brutte” e risultano artificiali o rumorose e inverosimili è dato da come sono gestite le ombre in fase di scatto e in sviluppo?? ”
Si Amici miei, una delle ragioni principali.
Se quando osserviamo una scena del “mondo reale”, in un punto o più punti, ci sono ombre, più o meno profonde, il nostro “compito” è quello di ricreare quella sensazione e non inventarsi la luce dove non esiste.
Ribadendo il concetto che il nostro riferimento visivo è condizionato dall’ osservazione attraverso i nostri occhi, diventa una naturale conseguenza, cercare di avvicinarsi il più possibile a ciò che abbiamo visto.
Con questa affermazione naturalmente non coinvolgo “tu artista esperto” che hai assimilato e padroneggiato ormai la materia ( immagino e spero almeno per un decennio🙏 ) della fotografia e hai deciso di utilizzarla per andare oltre la sua applicazione nativa e ti esprimi in “spazi artistici” in cui tutto è lecito.
Se invece sei un ‘ appassionato della “pura” fotografia, continua a leggere che probabilmente potrai approfittare di un contenuto utile.
“Si Andrea a me interessa capire perché le ombre non sono il mio nemico” 😊
Ok 📷 🧡.
ESPONETE BENE, OCCHIO AL CONTRASTO E NON APRITE ECCESSIVAMENTE LE OMBRE.
Adesso ripetiamo e preghiamo 😅 :
ESPONGO BENE, STO ATTENTO A NON ESAGERARE CON IL CONTRASTO E NON APRO ECCESSIVAMENTE LE OMBRE
AMEN 🙏🤣
Bravi fratelli 🤣🤣🤣.
La sintesi è tutta in questa “preghiera”.
Purtroppo, da quando gli strumenti di ultima generazione hanno preso il sopravvento nel mercato, insieme al lavoro ingannevole di un marketing “ignorante”, è stato “impiantato” nelle menti più acerbe che le ombre siano il DEOMONIO ASSOLUTO 😅. Addirittura questa “modalità pubblicitaria manipolativa”, ha convinto e spinge il consumatore a comprare strumenti con sensori più grandi perché è rassicurato dal fatto che può sbagliare un esposizione di 4 stop e “riattoppare” il file senza grande degrado alla qualità d’ immagine. Ad ognuno le sue riflessioni 🙏
Cari Amici è il contrario.
Le ombre sono nostre amiche😊 .
“Ma cosa significa in termini pratici” ?
Servono a dare realismo alla scena
Servono a dare profondità e tridimensionalità alla scena
Se tutto “rimane al suo posto” in un buon equilibrio fra luci alte, ombre e passaggi intermedi, le vostre immagini saranno più belle e profonde, diversamente, esploderà “il trionfo dei grigi” e otterrete immagini piatte ed impastate.
Accettato e compreso la sua importanza, ti aiuterà ad esporre correttamente e non usare iso altissimi o violentare il file in fase sviluppo…
Guardiamo qualche immagine assieme e parliamone.
OLYMPUS EM 1 MARK III e PANALEICA 15 MM F 1.7 @ F 2.5 1/60 ISO 2500
Come potete osservare la situazione era molto complessa.
Poca illuminazione, contrasto generale nativo molto alto con i soggetti in un interno molto scuro, l’ unica luce sfruttabile era quella proveniente dalle due finestre.
Partiamo dal contenuto per capire il perché delle scelte fatte.
Siamo in Toscana in un’ antica Ferriera dove un coraggioso ed umile apprendista, affianca in religioso silenzio, un grande Maestro fabbro.
L’ interazione fra i due soggetti, attraverso il loro linguaggio corporale, era fondamentale e come spiego e approfondisco durante i miei workshop https://andreabernesco.com/workshops/ la luce, il posizionamento e l’ attimo, sono elementi basilari per creare comunicazione, forza nell’ immagine e rendere una fotografia funzionale.
Osservate come quattro elementi fondamentali sono stati curati utilizzando la luce e le ombre.
Con i quattro elementi mi riferisco a : il viso dell’ apprendista, il viso del maestro, le braccia in posizione di ascolto reverenziale dell’ allievo e le braccia e mani del maestro che eseguono l’ azione che descrive l ‘ azione e il lavoro-attimo.
L’ intensità delle luci sui punti chiave è molto alta e molto distanziata rispetto alle ombre, motivo per cui ho definito complessa la situazione da gestire ma alla fine, facendo una scelta molto semplice…tutto è rimasto in gamma e ho ricreato esattamente la sensazione e il modo della scena.
“Si ok ma in questo caso come hai fatto ? ce lo regali un suggerimento a gratis😆 ? ”
Ok Oggi mi sento buono va bene 😊.
Semplicemente ho : Prima di tutto escluso la parte della finestra dove la luce era piena, ho esposto portando agli “estremi” le luci alte senza bruciarle, e ho utilizzato una lente con un contrasto non eccessivo.
Questo ha fatto si che le parti medio basse e molto scure entrassero in una zona di accettabile leggibilità, poi in sviluppo ho semplicemente riportato giù le luci alte e abbassato leggermente il contrasto generale. FINE.
Le accortezze in fase di composizione e posizionamento naturalmente, insieme all’ “attenta esposizione”, hanno giocato un ruolo chiave : Guardate il viso dello studente : si trova giusto nella zona illuminata ma non in maniera eccessiva, il resto del corpo viene avvolto gradualmente nell’ ombra dove acquista ottima tridimensionalità lasciando però priorità e attenzione sul volto; mentre Il maestro, che viene di fatto colpito in maniera parziale frontale-laterale rispetto al suo volto, è posizionato su uno sfondo scuro affinché quella bella ring light funzioni da “amplificatore” per la sua sagoma nonostante tutta la sua parte sinistra sia in ombra.
Le ombre non le ho toccate e non è presente la riduzione rumore.
Come sempre niente trucchi o scorciatoie ma semplicemente attenzione e sana tecnica fotografica.
Qualche altro esempio
Analizzate sempre l’ intensità del contrasto generale, allenatevi a capire la relazione fra le luci alte e basse, cercate di ricreare il “giusto” rapporto fra di loro tentando di riprodurre la sensazione naturale che i vostri occhi hanno visto e quando ci sono troppi stop di differenza fra gli estremi, usate l’ intelligenza, la creatività…
Tutto questo vi porterà prima di tutto a maturare come fotografi, e poi ad ottimizzare ulteriormente il sistema MICRO 4/3 che come sappiamo, in fase di sviluppo, se il file viene abusato fortemente, paga pegno rispetto ai sensori più grandi.
Recitiamo ancora una volta assieme :
ESPONGO BENE, STO ATTENTO A NON ESAGERARE CON IL CONTRASTO E NON APRO ECCESSIVAMENTE LE OMBRE 😊
E vedrete che il sistema MICRO 4/3 vi si mostrerà ancora più duttile di quello che è, permettendovi di affrontare tutte le condizioni che vi si presentano e realizzare qualsiasi foto che desideriate riportare a casa…
Ci vediamo nel prossimo articolo
Andrea
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