MAGGIO 2024
Ciao Ragazzi, oggi a grande richiesta, l’ attesissima seconda parte di un articolo che volevate leggere da tempo. Una promessa è una promessa e quindi eccomi qui 😉.
Purtroppo, è un dato di fatto ma sulla questione ISO, si è costruito un vero “terrore mediatico” che ha portato gli utenti meno esperti e non solo, a costruirsi fobie inutili e convinzioni basate su valutazioni non corrette.
La conseguenza pazzesca, è che tale “terrore”, ha condizionato a tal punto la mente degli appassionati, da far decidere l’ acquisto di un prodotto/sistema rispetto ad un altro basandosi principalmente sulle prestazioni ISO. ( In realtà anche sul tracciamento AF e inseguimento occhio ma questo ve lo racconterò in un altro articolo, continuate a seguirmi 😉 )
Prima di continuare a leggere, vi suggerisco, in caso non lo abbiate fatto, di guardare con calma ed attenzione la PRIMA PARTE al presente link https://andreabernesco.com/micro-4-3-il-terrore-degli-iso-parte-1/ , così da avere elementi introduttivi all’ argomento che vi faciliteranno a comprendere meglio questo articolo.
Dopo aver spiegato nella parte 1, l’ importanza del fattore d’ ingrandimento e distanza di visione, oggi parleremo di un altro aspetto : L’ ESPOSIZIONE.
Non entrerò nel dettaglio e non farò una lezione sull’ esposizione ( chi fosse interessato ha capire e studiare tale argomento, può iscriversi ai miei corsi ON LINE https://andreabernesco.com/on-line-consulting-with-andrea/ o ai Miei WORKSHOP https://andreabernesco.com/workshops/ ) ma vi spiegherò alcuni aspetti che riguardano l’ atteggiamento da assumere mentre esponiamo durante la fase di scatto.
Girovagando per la rete e su youtube, avrete visto “quintalate” di post e video che vi mostrano quanto sia” figo” che un sensore abbia la capacità di ritornare al livello di esposizione “corretta” senza eccessivo degrado, pur sbagliando di 3, 4 , anche 5 stop di sottoesposizione un immagine.
“Si Andrea visto è impressionante, perché non è una cosa figa e un vantaggio? 😅.
Impressionante di sicuro ma personalmente mi fa più impressione che un’ amante della “vera” fotografia possa “cannare” un esposizione di 5 stop 😅 .
“Beh in effetti 😆 ”
Naturalmente un po’ scherzo ma non troppo 😅.
Oggi non parliamo tanto didatticamente dell’ esposizione ma di quanto, assumere un atteggiamento “intelligente” durante quest’ ultima, influisca sul risultato finale, oltre che per tante cose che oggi non affronteremo, anche sul rapporto segnale rumore.
Cari amici sembra strano e banale ma dobbiamo esporre bene 😅. Soprattutto usando un sistema MICRO 4/3 dove la “copertina” durante lo sviluppo in camera chiara è più piccola.
“Perché spiega meglio? ”
Perché, se nell’ acquisizione delle informazioni in fase di registrazione, esponendo correttamente, (mantenendo la relazione dimensione sensore densità pixel con gli altri formati più grandi), otteniamo risultati sovrapponibili con tutti i sistemi; diverso è quando, uno è abituato a “sbagliare” grossolanamente l’ esposizione e dopo “strapazza” il file in modo violento in fase di post; situazione dove il nostro MICRO 4/3 soffre un po’ di più rispetto ai supporti più grandi. Ecco perché dobbiamo fare più attenzione con l’ esposizione in fase di scatto.
Avrete sentito tante volte i “venditori” in rete e il marketing ingannevole, promettere estensioni di gamma improbabili…( addirittura 13 stop 🤣 ) giocando su numeri che non hanno a che fare con la fisica della luce IN FASE DI SCATTO; di fatto c è un limite obiettivo ad oggi, che non è certo 13 stop😄, che con la presente tecnologia non è per il momento superabile. ( SE SIETE INTERESSATI AD UN ARTICOLO SULLA GAMMA DINAMICA SCRIVETIMI PURE e lo affronterò nel dettaglio😉 )
Torniamo agli iso.
Sintetizzando : Col MICRO 4/3 dobbiamo semplicemente esporre bene. Cosa che normalmente dovremmo fare sempre con qualsiasi formato 😅.
QUESTO E’ UN ESEMPIO : SIAMO DI NOTTE SOGGETTO IN MOVIMENTO A 22 MM CON UN TEMPO DI SCATTO DI 1/160 AD F 1.7 ED ISO 2500 . FOTO ESPOSTA CORRETTAMENTE. PDC ABBONDANTE, BUONA PROFONDITA’ COLORE E TUTTO IN GAMMA. CON UN FORMATO FF SAREMO STATI, MANTENENDO LA STESSA VELOCITA’ DI SCATTO, AD F 3.5 ISO 10.000.
Rasserenatevi : In fase di scatto, con il Micro 4/3, apsc, o FF, per quanto riguarda l’ acquisizione della luce e l’ estensione dinamica che serve per rappresentare scene reali, il risultato è ottimo con tutte le fotocamere sul mercato e non c è una differenza sostanziale fra l’ una o l’ altra, a patto che si esponga correttamente. ( in realtà, come ho accennato sopra, per essere precisimi e “pignolini”, piccole differenze sono presenti solo in fase di post sulle frequenze basse se uno sottoespone violentemente di 4/5 stop…e dopo in sviluppo deve riportare “su”; quindi col MICRO 4/3 CHIARAMENTE NON FATELO 😉.
Anzi in alcune circostanze, se la “condizione ce lo permette”, possiamo sovraesporre abbondantemente e avere vantaggi in termini di pulizia del file inimmaginabili… ( MA QUESTO ARGOMENTO LO AFFRONTERO’ NELLA 3 PARTE 😉 )
Come spiegato nella prima parte, il MICRO 4/3, è assolutamente usabile anche ad alti ISO, e con ISO alti personalmente, intendo il range 2500 – 4000 e con “saggezza e intelligenza”, anche 6400 in extremis se non si esagera con l’ ingrandimento. Questo basterebbe per mettersi l’ anima in pace ma siccome so che siete dei “fotografi golosi” ed irrequieti 😂 non essendo mai tranquilli, devo continuare a ascrivere😊 .
QUESTO E’ UN ESEMPIO RARO IN CUI, PER LA MIA BREVISSIMA DISTANZA DAL PRIMO PIANO, HO DOVUTO CHIUDERE ABBONDANTEMENTE IL DIAFRAMMA E PER MANTENERE 1/125 HO SCATTATO A 5000 ISO. A VOI LE VALUTAZIONI.
PANASONIC LEICA 10 – 25 mm F 1.7 AD 11 mm F 5.6 1/125 ISO 5000…COME E’ EVIDENTE DALL’ IMMAGINE SOPRA, ANCHE 5000 ISO, SE C E’ ESIGENZA O UN’ EMERGENZA, SI POSSONO UTILIZZARE E STAMPARE SENZA TIMORE ANCHE IN FORMATI GENEROSI, SEMPRE FACENDO ATTENZIONE AD ESPORRE CON “INTELLIGENZA” . PERCIO’ NON ABBIATE PAURA 🙏
UN PARTICOLARE DI UN INGRANDIMENTO IMPORTANTE DEL 50 % . SIMULAZIONE STAMPA 70 CM LATO LUNGO. VALUTATE SEMPRE IL RUMORE DIGITALE SIMULANDO LA STAMPA , ( naturalmente tarate e calibrate il vostro monitor e impostate la risoluzione corretta) POI STAMPATE FISICAMENTE E VI ASSICURO CHE LE PIPPE MENTALI SPARIRANNO…
Ricordatevi sempre, ve lo ripeterò fino ad annoiarvi😊 , nella vita reale, a parte in sporadici casi, col MICRO 4/3 ad ISO elevati, raramente ci si spinge.
“Ce lo ricordi Andrea il perché per favore🙏 ? ”
Certo.
Perché a parità di PROFONDITA’ di campo con gli altri formati, di fatto con il MICRO 4/3, si utilizzano aperture ampie e quindi abbiamo sempre tempi di scatto veloci che possiamo gestire per avere iso bassi.
Questo in pratica, ci permette, quando ci troviamo nelle condizioni molto buie, ad utilizzare massimo 2000/2500 ISO con tempi di scatto soddisfacenti come nell’ esempio sopra della foto scattata di notte a Kyoto in Giappone, una condizione molto complessa: luce bassa e composta e soggetto in movimento; direi una delle situazioni peggiori, eppure il risultato mi sembra buono, che ne pensi?
ALTRI ESEMPI PRATICI
A 14 mm 1/125 F 5.6 ISO 400
A 15 mm 1/60 F 2 ISO 200
A 14 mm 1/60 F4 ISO 1250
A 15 mm 1/60 F 2.8 ISO 1250
A 15 mm 1/10 F 2.8 ISO 200
A 15 mm F 2 1/30 ISO 500
Come avete visto in tutte le immagini, l’ esigenza di salire eccessivamente con gli ISO, con il MICRO 4/3, non è un mai un bisogno reale, naturalmente sono tutte immagini scattate esponendo correttamente e senza mai rinunciare ad una buona PDC… lo sviluppo in camera chiara è quasi assente e non è stata applicata nessuna riduzione rumore. Non ci sono “trucchi o segreti”, c è solo bisogno di osservare bene la scena e fare un uso sapiente della luce e delle ombre.
E ricordatevi : I neri lasciamoli “dove devono stare” 😊 non sono il tuo nemico. ( farò un articolo sul ” TERRORE DELLE OMBRE” continuate a seguirmi 😅 )
Vi riporto qualche esempio giusto per rinfrescarvi la memoria : con una giornata di buona luce col MICRO 4/3, si sta a 200 iso ad F 4 a 1/1250/1600 e quando arriva l’ imbrunire, mediamente, anche se si riduce la luce di 4 stop, da 1/1600 si passa ad 1/100 di secondo, stando ancora a 200 iso F 4 ( che vi ricordo essere un relativo F 8 per un FF) . Nel caso di un FF (solo per fare un’ esempio) a parità di PDC, ci ritroveremo il giorno, a tempi più lenti, ossia 1/400 di secondo, mentre all’ imbrunire a F 8 ad 1/100 ISO 800…
Questa è la chiave ragazzi, quando mettete sistemi di grandezza/formato diversi accanto e volete confrontare : DOVETE RAGIONARE E COMPARARE A PARITA’ DI PROFONDITA’ DI CAMPO .
Con questa equazione, abbinando obiettivi luminosi, il MICRO 4/3 diventa un sistema equipollente agli altri avendo il vantaggio di avere ingombri, pesi e costi contenuti.
“Andrea scusa la domanda: allora dove è che il sistema mostra la sua debolezza con gli ISO? ”
Quando si pretende in bassa luce, di avere un tempo molto veloce usando diaframmi medi o abbastanza chiusi.
N.B : quando mi riferisco a : “TEMPI VELOCI / SUFFICENTI , devo fare un’ appunto.
Nel reportage e generi affini in cui io mi muovo e lavoro, col MICRO 4/3, si utilizza tranquillamente di sera 1/125 o 1/60 . Ciò comporta, per esempio in una chiesa per un matrimonialista, o appunto per un fotoreporter in un reportage di sera e in casi estremi, avere tempi sufficienti utilizzando F 1.2 o 1.4 e stare ad ISO bassi mantenendo una pdc buona per raccontare.
Diverso è quando dico TEMPI MOLTO VELOCI a diaframmi medi o chiusi; mi riferisco a chi, per bisogno professionale o passione, deve congelare i soggetti con tempi sopra il 1/1500 in bassa luce e stare minimo ad F 2.8 – 4 o oltre.
“Quindi scusa se sbaglio Andrea non vorrei peccare di presunzione🙏😊 , ti riferisci alla fotografia sportiva indoor e avifauna dinamica in bassa luce giusto?”
ESATTTTISSISIMISSIMO Amico mio.
“Però perdonami ancora Andrea ma non è per caso dove le aziende del MICRO 4/3 stanno puntando di più? 😅 ”
Proprio così 🤭
Non posso esprimere i miei sentimenti in modo istintivo ed enfatico perché sennò credo che verrei messo nella black list e mi chiudono il blog 🤣 ma cercherò con educazione ed eleganza di spiegarvi bene le motivazioni per cui ritengo che stiano perseguendo la strada meno “intelligente” ( ma lo farò in un’articolo dedicato e non oggi😊 )
Un’ esempio lo condivido solo per aiutarvi a capire il concetto, poi vi prometto che ne parleremo assieme qui su MICRO 4/3 SENSEI mi raccomando continuate a seguirmi 👍.
Costruire dei tele e super tele più luminosi di F 2.8 ad oggi, per vari motivi ( tecnici e commerciali) , è un grosso limite, quindi sul mercato, indipendentemente dal formato, i più luminosi saranno sempre F 2.8.
Nell’ avifauna e nello sport, escludendo le immagini di tipo artistico/creativo, i tempi di otturazione devono essere necessariamente molto veloci.
Perciò a parità di diaframma e tempo di scatto, anche l’ iso sarà il medesimo che useresti con gli atri formati più grandi, e a parità di iso, il MICRO 4/3 produrrà immagini di 2 stop più rumorose di un FF per’ esempio. PUNTO.
Dove rimane il vantaggio quindi? Pesi ingombro e prezzi? mmm…
Gli amanti dell’ avifauna, in ambito commerciale ad oggi, hanno tante possibilità e opzioni. Rinunciando per esempio alla luminosità, hanno in catalogo degli zoom tele magari F 5.6 che abbinati a fotocamere “pixellate”, gli permette di compensare peso ingombro e prezzo : ECCO DOVE IL MICRO 4/3 CADE. Non mi sembra complesso il ragionamento ma per qualche meccanismo arcano e misterioso che quantomeno io non coprendo, continuano in “quella direzione”.
Non mi dilungo sul tema DEBOLEZZE DEL MICRO 4/3, perché come vi ho promesso, ci farò un articolo dedicato 😉.
Torniamo a noi.
Allora riassumendo abbiamo detto che :
1) Non bisogna sottoesporre di 4 stop e poi tirare su perché di fatto, abbiamo meno “spalla” nel recupero sulle frequenze basse rispetto ai sensori più grandi, perciò dobbiamo esporre correttamente. ( Detto fra noi “culturalmente pensando” , imparare a capire, leggere e gestire luci ed ombre in fase di scatto ai fini di esporre correttamente, non lo vedo un difetto poi a voi le valutazioni 🙏 ).
2) Se come me per esempio, siete spesso in condizioni di luce bassa, munitevi di lenti luminose e vi accorgerete che tutto si equipara con gli altri formati. ( questo come espresso in tanti altri articoli, strumentalmente serve per compensare la triade esposimetrica e ottenere risultati nel rapporto segnale-rumore equiparabili con i formati più grandi in bassa luce
3) Se invece avete idea di scattare di sera o in generale in luce scarsa ( NON USANDO IL FLASH ) e i vostri tempi di scatto si avvicinano ad 1/500 o 1/1000 o addirittura 1/2000 e oltre, come nei casi della fotografia sportiva in interno ed avifauna, IL MICRO 4/3, in termini di rapporto segnale rumore sarà la scelta peggiore.
Ci sono altre “due cosette” che annientano di fatto a zero il “TERRORE DEGLI ISO” ( UNA SOFTWARE ED UN ALTRA OPERATIVA NELLA LA TECNICA DI SCATTO…) ma ne parlerò nella 3 PARTE 😉 quindi state connessi che a breve posterò l’ articolo 😎.
Grazie di continuare a seguire MICRO 4/3 SENSEI e di scrivermi in tanti apprezzando il lavoro di divulgazione e condivisione che faccio, sperando di rendervi felici e aiutarvi a comprendere sempre di più questo sistema e diventare una comunità unita e affezionata, vi saluto e a presto nel prossimo articolo 🙏.
Andrea
Per formazione con me
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